Questione di Metodo. Come la scuola dovrebbe favorire l’apprendimento di un metodo di studio vincente

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“Manca di metodo di studio!” Quale genitore non si è sentito dire almeno una volta dal corpo insegnanti che il proprio figlio non ha un metodo di studio? Purtroppo, questa frase ricorrente, e fin troppo frequentemente pronunciata dai professori, ha un fondo di verità. Non sono rari i casi in cui, a fronte di un tempo dedicato allo studio tutto sommato accettabile, i risultati comunque non arrivano creando un circolo vizioso colmo di frustrazione che finisce per demotivare lo studente e innescare nei genitori preoccupazioni tali da esasperare il clima famigliare con insoddisfazione di tutti.

Gli insuccessi scolastici non favoriscono, da parte di chi ne è protagonista in negativo, la voglia di continuare e molto spesso sono il primo fattore di allontanamento o rinuncia agli studi con la conseguente mancanza di un Diploma di Scuola Superiore che non viene certo, diciamolo, in aiuto di chi è in cerca di un lavoro.

E se la madre di tutte le difficoltà scolastiche risiedesse proprio nell’assenza di metodo?

È statisticamente dimostrato che un metodo di studio collaudato e corroborato dall’esperienza possa essere alla base di un proficuo percorso scolastico ma, viene da chiedersi, perché così tanti studenti, allora, sembrano mostrare proprio in questo campo delle evidenti carenze? Non dovrebbe essere proprio la padronanza di una solida metodica la base di qualsiasi processo di apprendimento? Perché la scuola, in generale, non si attrezza per tempo, ovvero fin dalle elementari, a costruire questo bagaglio metodologico che sembra rivelarsi importante quanto la conoscenza stessa dell’alfabeto e delle tabelline?

Le risposte e le ragioni sono molteplici ma è bene soffermarsi su quegli Istituti Scolastici che da sempre hanno centrato il problema scegliendo di focalizzarsi proprio sulla individuazione di un metodo di studio da trasmettere allo studente. Stiamo parlando di Accademia Avvenire, Scuola Privata Superiore che si avvale sia di Corsi regolari quanto di Bienni di Recupero scolastico, la quale da sempre propone e predispone per i suoi iscritti un metodo che progressivamente gli studenti imparano a fare proprio “restituendolo” in risultati mai prima raggiunti.

  • I ragazzi del Primo Biennio che frequentano Accademia Avvenire, sia essi svolgano una sola annualità oppure, nell’altro caso, un biennio di recupero, imparano fin dai primi confronti con i professori quella metodologia di studio che meglio si adatta alle diverse discipline. A tale fondamentale scopo la scuola dedica delle ore appositamente organizzate, quasi si trattasse di una vera e propria materia al pari dell’Italiano, della Matematica o dell’Inglese. Già questa scelta fa immediatamente comprendere allo studente quanto il possesso di un metodo sia per lui essenziale e imprescindibile. Non solo, è importante che gli studenti capiscano che a seconda del tipo di materia, per esempio distinguendo quelle di ambito umanistico da quelle di ambito tecnico scientifico, non è detto che il metodo vincente potrà essere lo stesso; è fondamentale, perciò, che lo studente apprenda per tempo come organizzare lo studio della matematica rispetto a quello di una lingua straniera, come ad esempio l’Inglese.
  • Gli studenti, specialmente se inclini ad un atteggiamento tendenzialmente svogliato, perdono interesse nello studio perché apparentemente richiede loro troppo tempo con il rischio che ciò possa favorire il subentrare della noia e delle distrazioni di cui i nostri giovani sono facile preda data anche l’ampia diffusione di strumenti tecnologici e social media. Occorre perciò che lo studio sia organizzato e ottimizzato, partendo più che mai da un lavoro che deve essere svolto per almeno il cinquanta per cento in classe.
  • Lo studente deve apprendere già durante la lezione o, capovolgendo il concetto, è indispensabile che la lezione venga confezionata in maniera tale da assolvere già buona parte dello studio che sarà necessario a completare la ricezione degli argomenti in programma. Come si può notare, le due parti coinvolte – lo studente e il professore – è come se vivessero un comune destino e si sentissero da questo uniti. In Accademia Avvenire il Professore, infatti, non si impone mai come colui che esercita la propria autorità, finendo solo con incutere timore e distacco nei confronti dei discenti, bensì si pone come guida di un processo educativo di cui vive ogni passo assieme al singolo studente e all’intera classe.
  • Nel Triennio superiore i Professori incaricati della formazione degli studenti informano immediatamente gli stessi che cosa comporti tale passaggio. Alcune consuetudini che potevano essere adatta al Biennio, come la dettatura o l’assegnazione sistematica di compiti, ora si rivelano assolutamente inutili e controproducenti. Lo studente deve ora sapere prendere appunti, fare delle mappe concettuali o, dove ve ne siano, attingerle dagli stessi libri di testo per imparare a collegare argomenti tra loro e produrre un ragionamento maturo, sia esso esposto in forma scritta oppure in forma orale.
  • I professori cercano di tenere il più possibile alta l’attenzione in aula con lezioni concepite come seminario dove l’obiettivo ambito è quello di essere contemporaneamente essenziali ed esaustivi, compito questo molto importante specialmente nel caso in cui la classe stia affrontando le due annualità di un biennio di recupero scolastico.
  • È importante che il professore abbia la capacità di tenere un ritmo nello svolgimento del programma anziché, all’opposto, concedere che sia l’aula ad imporlo. Il Professore è il solo ad avere la visione generale e a conoscere quali siano i tempi, i modi e quindi, appunto, il ritmo che lo svolgimento della materia e del relativo programma deve rispettare ed è importante che questa “gerarchia” non venga mai meno. In fondo, la lezione è un po’ come un ballo, come una danza, dove uno dei due guida l’altro trascinandolo anche laddove non credeva di potere arrivare a patto che segua il suo passo, appunto il suo ritmo, esattamente come fa l’insegnante con la classe, portandola a livelli di coinvolgimento, di profitto e di risultati insperati solamente qualche tempo prima.
  • Agli studenti viene insegnato ad ottimizzare, organizzare ma anche a diversificare il tempo da dedicare all’apprendimento. Per fare un esempio, viene suggerito dai professori di scandire le settimane con un ordine di studio per materia predefinito e che si adatti a quello che è il calendario delle lezioni; inoltre, un altro consiglio che il metodo di Accademia Avvenire favorisce è quello di affiancare, nello studio autonomo, sempre due materie opposte (Es Fisica e Storia) per rendere più duratura la concentrazione e l’interesse e ostacolare una eventuale caduta di energia e di attenzione.
  • Applicare una sorta di routine nello studio, scandendo pomeriggio dopo pomeriggio le giornate da destinarsi a queste o a quelle materie, può favorire una minore dispersione nei tempi e nella qualità dell’apprendimento, come confermato da indagini interne messe in atto da Accademia Avvenire allo scopo di perfezionare il suo metodo.
  • Fra coloro che si affidano ad Accademia Avvenire vi sono anche coloro che non sono stati capaci di colmare i cosiddetti debiti formativi malgrado gliene sia stata data possibilità negli esami un tempo chiamati di “riparazione” previsti a settembre. Questi Studenti, non appena intrapreso il percorso di recupero presso la scuola privata milanese, diventano consapevoli di come, ancora una volta, alla radice del proprio insuccesso scolastico ci sia la totale mancanza di metodo di studio che, invece, viene qui prontamente e preliminarmente illustrato con l’iniziare di questa nuova avventura scolastica in Accademia Avvenire Milano.
  • Non solo, qualora, come è naturale possa succedere, qualcuno mostri delle difficoltà nel mettere in atto le novità riguardanti il metodo proposto, è implicito che gli insegnanti si adoperino tempestivamente a una nuova delineazione e ridefinizione di questo perché, come dicevano i latini: repetita iuvant!

Quanto emerso ci porta ad affermare che in Accademia Avvenire troviamo degli autentici professionisti dell’istruzione. Chi vi arriva per caso, per passa parola o, perché no, per disperazione, riscopre una passione ed un interesse nell’apprendere di cui non era minimamente consapevole. Qui si impara, e si impara con metodo, e si ha voglia di continuate ad imparare. Non è un caso che molti studenti decidano, quando per esempio hanno superato il recupero dell’anno scolastico, di terminare i loro studi con Accademia Avvenire anche per una sola annualità in quanto riscontrano in questo Istituto Scolastico una situazione ambientale, una cura e una attenzione assente in altri contesti e che si scopre oltremodo favorevole oltre che vincente, con buona pace di Genitori e Figli che vedono finalmente realizzarsi il raggiungimento del tanto auspicato Diploma!

Cartesio, celebre per il suo capolavoro filosofico del 1637, non a caso intitolato “Discorso sul metodo”, affermava che Non è sufficiente essere dotati di un buon ingegno, l’importante è saperlo applicare bene. Insomma, ci vuole Metodo!