Il Corso Serale si cambia d’abito – Gli effetti della pandemia sugli studenti serali

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L’anno scolastico che si è da poco concluso verrà ricordato per essere stato il primo a svolgersi in presenza da quando nel 2020 è esplosa la Pandemia. Non sono mancati i momenti difficili, e non va neppure dimenticato che per l’intero anno studenti e professori hanno dovuto indossare in aula la mascherina, dimostrando grande responsabilità e anche quel senso civico che spesso è mancato fra gli adulti. In alcuni circoscritti momenti è stato necessario introdurre la Didattica Digitale Integrata, quando i casi di positività al Covid avevano superato il numero consentito. Si è trattato, perciò, di situazioni sporadiche che nel complesso non hanno influito sul normale svolgimento della Didattica e della programmazione. Una situazione molto differente ha invece caratterizzato le lezioni del Corso Serale. Se infatti le dinamiche delle lezioni diurne sono presto rientrate nelle loro consuete specificità, è nel corso serale che si sono invece evidenziati dei forti cambiamenti, segno che gli effetti della Pandemia, in questo caso, sono stati molto profondi e forse persino irreversibili.

Accademia Avvenire, Istituto Scolastico Secondario Superiore, ha fin dalla sua fondazione guardato con grande interesse agli studenti serali, ritenendoli una componente sicuramente minoritaria ma non per questo meno importante all’interno dell’universo scolastico. Le indagini statistiche interne all’istituto rivelano che un numero crescente di studenti senza Diploma ritornano prima o poi sui propri passi optando per il completamento dei propri studi superiori ma manifestando ora nuove esigenze.  Ma guardiamo nel dettaglio alcuni aspetti:

  • L’utenza che sceglie di affidarsi ad una Scuola Serale come Accademia Avvenire è piuttosto eterogenea e in parte differente da quella che fino a qualche anno fa veniva tradizionalmente associata a questa particolare didattica. Lo studente, infatti, non è necessariamente un lavoratore e non è detto che abbia un’età troppo distante da quella di chi frequenta in orario diurno. Tra i lavoratori, poi, possiamo riscontrare un range di età che va da poco più che ventenni agli ultracinquantenni.
  • In alcuni casi, la scelta di iscriversi al serale è determinata da esigenze personali o da orari lavorativi. In altri, la volontà di rimettersi a studiare è semplicemente mossa dal desiderio di portare a termine qualcosa che anni prima si era prematuramente interrotto e di cui ora ci si è scoperti pentiti avvertendo il bisogno di completare ciò che si era, appunto, iniziato. Come si può facilmente notare, il ritratto dello studente serale è quindi molto più diversificato di quanto si potrebbe immaginare.
  • Sempre guardando al Corso serale, questo ha dovuto confrontarsi con i mutamenti che in una metropoli come Milano, ma anche più un generale in una dimensione complessa come è la realtà lombarda, sono costantemente in atto. In diversi ambienti lavorativi si è notato un forte mutamento in relazione agli orari di lavoro ma anche alla modalità con cui svolgerlo. La Pandemia ha, infatti, reso gli orari lavorativi più flessibili e diversificati riducendo, con l’introduzione dello smart working, anche gli spostamenti. Queste novità hanno finito per ricadere ed interessare anche il reparto della scuola. Sempre più studenti serali chiedono che la didattica in presenza venga integrata con la didattica a distanza onde evitare inutili o dispendiosi spostamenti. La scuola diventa insomma un prolungamento dello smart working con buona pace di chi ormai si sta abituando sempre di più ad una interazione digitale e tecnologica cosa alla quale Accademia Avvenire si sta adeguando.
  • A partire dal prossimo anno scolastico gli studenti del serale potranno utilizzare un servizio che mescola le lezioni a distanza con quelle in presenza, con la possibilità, grazie ad una piattaforma predisposta, di usufruire delle lezioni anche qualora non fosse stato possibile assistervi in diretta. Si tratterebbe, perciò, di sperimentare una sorta di scuola in streaming.

Certamente, riteniamo che la scuola in presenza sia insostituibile ma è altrettanto vero che è corretto adeguarsi ai tempi accettando le nuove sfide che questi ci impongono. La cosa peggiore sarebbe, infatti, ignorare i cambiamenti illudendosi che niente sia mutato. Come disse Winston Churchill “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”.

Ciò che invece non è cambiato è l’organizzazione delle lezioni. Considerando il tempo ridotto di cui un lavoratore dispone, queste sono pensate in maniera modulare e con un lavoro di condensazione degli argomenti da parte di esperti professionisti che, però, non sacrifica né penalizza la qualità.

  • Le lezioni, in presenza o a distanza, iniziano alle 19.00 e terminano alle 21.00. Si è infatti riscontrato che oltre tale orario lo studente lavoratore perda la giusta concentrazione e la capacità di assorbire gli argomenti proposti.
  • Le lezioni del sabato completano il Corso Serale, malgrado si svolgano in orario diurno ma mai oltre le 13.00.
  • Viene mantenuta la possibilità di svolgere un anno regolare, oppure di appoggiarsi ad un percorso di recupero scolastico (due anni in uno) per accorciare i tempi che separano dal Diploma.
  • Il clima di solidarietà che si instaura, non solo fra i partecipanti al Corso, ma anche fra studenti e professori, è un ulteriore punto di forza. Lo studente serale necessita di essere incoraggiato a trovare la giusta grinta per affrontare di nuovo gli studi dopo le precedenti delusioni o interruzioni che avevano causato l’abbandono scolastico.
  • Tutto il materiale didattico viene consegnato dal personale di Segreteria direttamente in Sede oppure qualora si trattasse di materiale digitale che non necessita di essere in forma cartacea, verrà caricato direttamente in versione on line.

Chi con umiltà e fiducia ha il coraggio di mettersi in gioco va sempre apprezzato e incoraggiato. Tornare a studiare, rinunciando magari a qualche diversivo serale, può diventare la migliore evasione che possa capitare. Non esiste tempo meglio speso di quello che ci aiuta ad imparare e a crescere per i quali non esiste limite d’età. Per questo non ci pare fuori contesto rifarci nuovamente a Winston Churchill e alle sue parole che sembrano fare proprio al caso nostro: “Il successo non è definitivo e l’insuccesso non è fatale. L’unica cosa che conta davvero è il coraggio di continuare”.